Le limonaie rappresentano una meraviglia architettonica tipica della riva lombarda del Lago di Garda, tant'è che già nel XIII secolo Goethe ne rimase incantato.
Vere opere d'arte d'avanguardia, esempi emblematici dello sviluppo dell'architettura contadina sul versante occidentale del Lago di Garda. Da Limone a Salò, costituiscono la testimonianza tangibile di un’epoca e di una civiltà che introdusse la coltivazione degli agrumi anche sul Garda.
La limonaia era solitamente esposta verso sud-est ed era costituita da numerosi pilastri bianchi, posti su ripiani terrazzati che sostenevano una serie di travature in legno circondate da muraglie su tre lati su cui, nel periodo invernale, si fissavano le coperture per riparare i limoni dal freddo.
Antesignane delle moderne serre, servirono a proteggere gli agrumeti (cedri, limoni, bergamotti), tipicamente mediterranei, dai rigori dell'inverno e diedero un importante impulso economico all'economia locale visto che la produzione risultava soddisfacente, qualitativamente pregiata e destinata esclusivamente all’esportazione verso i paesi del centro e nord Europa.
Queste magnifiche strutture si incontrano in diverse località del versante lombardo, nei centri abitati di Limone, Gargnano, Maderno, ciononostante la limonaia Pra’ de la Fam situata nel porto di Tignale rappresenta la più significativa e ben conservata testimonianza di questa tradizione.
Le limonaie sono un tesoro nascosto del nostro territorio ed un esempio emblematico di un atteggiamento tipicamente italico. Infatti questa bellezza è incredibilmente apprezzata dai turisti stranieri e sottovalutata dagli italiani che rappresentano la fetta minoritaria dei visitatori.
Un'altro importante esempio di questa attività è la limonaia del Castèl a Limone che è divenuta, soprattutto negli ultimi anni, un punto d'interesse turistico notevole arrivando nel 2016 a quota 182.800 visitatori e superando di gran lunga il Museo di Santa Giulia a Brescia.
Limone del Garda ha una peculiarità ulteriore, è il luogo dove crescono gli agrumi più a nord del mondo, un unicum quasi miracoloso reso possibile dal lavoro e dalla tenacia degli agricoltori benacensi che costruirono terrazzamenti su pendii scoscesi e serre costituite da pilastri di pietra e assi di legno.
Johann Wolfgang Goethe, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, passando in barca da Torbole a Malcesine il 13 settembre 1786 scrisse: "...Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini a terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e di grazia..." e ancora "...La lentezza della traversata favoriva l'osservazione e la contemplazione di questo piacevole spettacolo...". Queste e altre testimonianze vennero inserite nel saggio "Viaggio in Italia" che l'autore descrisse tra il 1813 e il 1817 e pubblicò in due volumi.
L'impegno delle istituzione per preservare questo tesoro architettonico-culturale si è concretizzato nella fondazione e nella gestione dell’ Ecomuseo delle Limonaie del Garda – Prà de la Fam, istituzione culturale senza scopo di lucro al servizio dello sviluppo culturale, sociale, economico del territorio e volto alla tutela del patrimonio storico ed ambientale.
Vicino all'Ecomuseo è stata recuperata una vasta serra mettendo a dimora, secondo il tradizionale sesto d’impianto, 80 piante di agrumi provenienti dai vivai della Liguria (limoni, mandarino, bergamotto, cedro e pomplemo).
E' stato realizzato anche un percorso didattico guidato per conoscere la storia e le peculiarità di questa opera. Sono disponibili degustazioni di prodotti realizzati con i frutti della limonaia, come i limoni sotto sale aromatizzati con peperoncino o pepe ideali per insalate, pesce o carni crude, il limoncino biologico senza coloranti e conservanti, marmellate biologiche di limone e arance amare e il pregiato olio biologico agrumato al limone particolarmente adatto a piatti di carne e pesce.